PAOLO CANEVARI
PAESAGGI
06.10.2024




Design credits: Federica Oliva


C’era la scatola nera a bordo, lucente come un’ancora appena forgiata. Dentro, un pezzo del nostro passato, una mappa segnata dalle tempeste e dal sangue, nero di pece. «C’è spazio anche per il futuro» - disse il capitano fissando l’orizzonte fluido e cangiante - «Magari migliore». La bottiglia galleggiava lenta, un messaggio in codice lanciato alle acque bionde del fiume, al destino. «Prendila» - disse il marinaio, gli occhi scintillanti di curiosità. «Chissà cosa c’è dentro?». Il capitano scosse la testa. «Lasciala stare. È come un pesce avvelenato, meglio non aprirla.» Il fiume scorreva lento, trascinando con sé i nostri peccati. Un paesaggio sublime, da quadro, ma vile come una serpe. Le stelle origliavano, lontane e fredde. «Come il futuro o un ricordo, perché no?», sussurrò il marinaio. Il capitano non rispose, gli occhi persi nell’oscurità. Stelle tra le stelle. Prese la bottiglia con le grosse mani sporche, la mise sul candido capezzale, distesa come un corpo esausto. In memoriam.
Giuliana Benassi - IN MEMORIAM



photo courtesy of Stefania Soskic

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